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Le piastrelle diamantate

Lucide, opache, quadrate, rettangolari, colorate, bianche…ne esistono molte varianti ma le originali sono quelle nate per le metropolitane europee all’inizio del secolo scorso, soprattutto parigine e londinesi. Si definiscono diamantate perchè non sono piatte ma hanno i bordi smussati da una sfaccettatura più o meno accentuata che riflette maggiormente la luce dell’ambiente. Adatte a contesti retrò  (bagni con sanitari old style o vasche con piedini ad esempio), sono compatibili anche con ambienti dal sapore industriale (cucine vintage abbinate a top in legno o acciaio). Vi sembra di averle già viste da qualche parte? Sicuramente nelle case dei vostri nonni, spesso venivano utilizzate per rivestire bagni e tinelli. Oggi si possono trovare nei bistrot parigini, nei pub londinesi e nei locali newyorkesi. Come posarle? A correre per un effetto retrò, o con le fughe pari per un effetto più contemporaneo. Lo stucco non va sottovalutato, perchè il suo colore contribuisce al risultato finale tanto quanto le piastrelle: nel caso di piastrelle bianche lo si può mettere in evidenza usando il color grigio cemento, come si faceva una volta  (ottima soluzione nei bagni così non si rischia che si sporchi nel tempo….). Oppure si segue il colore delle piastrelle, per enfatizzare la cromia scelta.

Noi Ghost le abbiamo inserite nella cucina di un open space ripensato in chiave British: nel formato 7,5 x 15 cm, grigio scuro a contrasto con le mensole in legno: moltiplicano le luci led nascoste appena sopra. Il colore della parete è in tinta con le piastrelle per un effetto “total grey”.

Dove trovarle? Noi abbiamo scelto quelle di Etruria design, molto “bombate”. Ma esistono altre aziende che le vendono senza stravolgere le proporzioni e mantenendo i canoni dimensionali della tradizione, ecco alcuni link:

Noi le abbiamo acquistate dal rivenditore milanese Superskin in via Marco d’Oggiono.

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